Se stai cercando il Monologo Dean tratto dal film Scappa – Get Out sei nel posto giusto!
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Scappa – Get Out Trama
Andre Hayworth, un giovane afroamericano, cammina in un quartiere periferico a notte fonda. Improvvisamente, gli si avvicina una macchina bianca dal cui impianto stereo si sente la canzone Run, Rabbit, Run. Andre si innervosisce e tenta di allontanarsi facendo finta di niente, ma un individuo vestito di nero e mascherato con un elmo da cavaliere del Medioevo esce dalla vettura e lo rapisce.
Qualche mese dopo, il fotografo afroamericano Chris Washington va a passare il weekend nella casa di famiglia della sua fidanzata Rose Armitage, che lo porta a conoscere i suoi genitori. La famiglia è composta dal padre Dean, neurochirurgo, la madre Missy, ipnoterapista ed il fratello Jeremy, studente universitario di medicina. Essi accolgono Chris con calore ed affetto, ma lui rimane tuttavia turbato dallo strano comportamento dei due domestici neri, Walter e Georgina. Quella stessa sera, dopo essere uscito in giardino per fumare una sigaretta, Chris incontra Missy nel suo studio, che inizia a fargli domande sulla morte di sua madre, avvenuta quand’era un bambino, in un incidente stradale. Durante la conversazione, la donna lo ipnotizza, ponendolo in uno stato di paralisi nel quale la sua mente sprofonda nel “mondo sommerso”, dove egli non ha più capacità di muoversi. Quando poi il giovane si risveglia al mattino in camera da letto, crede di avere avuto un incubo, finché non parla con Walter, che gli chiede come sia andata la chiacchierata con Missy. Sentendo di essere disgustato dall’idea di fumare, capisce che Missy lo ha effettivamente ipnotizzato, togliendogli il vizio del fumo.
Scappa – Get Out Monologo
Dean Armitage
A quanto pare la reciproca comprensione del processo impatta positivamente sul successo della procedura. Non te ne frega un cazzo, eh? Lascia che ti spieghi come funziona. La fase 1 è stata l’ipnosi, che ti ha sedato. La fase 2 è questa preparazione mentale, una procedura psicologica preoperatoria. Per la fase 3: il trapianto. Beh, parziale in effetti. Il pezzo del tuo cervello che è connesso al tuo sistema nervoso deve restare dov’è, per mantenere intatte quelle intricate connessioni. In questo modo non te ne andrai, non completamente. Resterà un frammento di te, da qualche parte, una coscienza limitata. Potrai ancora vedere e sentire, ciò che il tuo corpo sta facendo, ma la tua esistenza sarà quella di un passeggero. Uno spettatore. Vivrai nel mondo sommerso.
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