Se stai cercando il Monologo Columbus dal film Zombieland – Doppio colpo sei nel posto giusto!
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Zombieland – Doppio colpo Trama
Sei anni dopo gli eventi del primo film, Columbus, Tallahassee, Wichita e Little Rock sono diventati esperti nell’affrontare gli zombie e si sono stabiliti nell’ormai abbandonata Casa Bianca. Nel frattempo, gli zombie si sono evoluti in varie categorie: i lenti e stupidi Homer, gli astuti Hawking e gli agili Ninja. Columbus chiede a Wichita di sposarlo con il Diamante Hope, mentre Tallahassee deride le speranze di Little Rock di iniziare una famiglia da sé, ribadendole che loro quattro già lo sono. La mattina dopo Tallahassee trova una nota scritta dalle due sorelle, che lo informano della loro decisione di abbandonare il gruppo.
Zombieland – Doppio colpo monologo
Columbus
Benvenuti in Zombieland. Siete tornati per il bis? Dopo tutto questo tempo? Che altro posso dirvi se non grazie! Avete un’ampia scelta di svago a tema zombie e siamo felici che abbiate scelto noi. Sapevate che gli eschimesi hanno un mucchio di parole per dire neve? Aput. Piqsirpoq. Qimuqsuq. Se siamo sopravissuti è perché abbiamo avuto modo di conoscere i nostri nemici meglio di noi stessi. Dall’ultima volta che ci siamo visti, gli zombi si sono evoluti, così gli abbiamo classificati con nomi diversi. La signora è inseguita dallo Zeta più stupido che ci sia, quello che noi chiamiamo un Homer. In un mondo senza YouTube, chi non si svagherebbe con un Homer? Sfortunatamente, per ogni Homer, c’è un Hawking, come in Stephen. O magari la sua sorella meno dotata, Beatrix, a cui è rimasta un po’ di cervello per cavarsela. Zombie femmina… Ok l’ultimo. […] Il Ninja. Silenzioso, letale. L’unico suono che sentirai saranno le tue urla. Potete immaginare quanto fossimo contenti di aver compreso i meccanismi degli zombie. Ma la vita non è semplice sopravvivenza. Da quando siamo stati sfrattati dalle nostre vite normali, ho cercato un posto dove mettere radici. Il mio vecchio amico Tallahassee ha un detto: “Rischia pure le palle ma riportale sane a casa.” Non è la sua frase tipica ma mi ha fatto pensare. Perché rischiare le palle in giro? Restiamoci a casa.
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